destionegiorno
La poesia non va pensata, è fulmine dell'anima, vento nelle ossa, gelo sulla lingua, ecchimosi nel cuore. La poesia è musica del dolore, calore nelle vene, velo nero sulla gioia, sangue negli occhi, pugni nel ventre, fiori nella gola. La poesia è l'immensità del niente. ... (continua)
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Vedi
ti devo seppellire
e nella stessa fossa
seppellirò il mio cuore.
Vedi
ti devo dimenticare
per non impazzire
per non sentire le tue mani
la tua bocca
i tuoi seni
sulla mia pelle
che sta per squamare.
Vedi
ti devo seppellire
e io stesso... leggi...
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’Mbriacu
du to sciatu
da to vuci
du to sapuri
da to pelli
duci
comu o meli
Veni cca
e varda
l’occhi mei
lampanati
e lacrimusi
mi gira a testa
e sbandu
pi li strati
’Mbriacu
da to bucca
da to carni
da to lingua
amara
comu a... leggi...
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Chiedetelo a mia madre
se sono figlio
o se sono fratello
svegliatela dalla tomba
e portatela qui
davanti a me, adesso
in questo momento.
Chiedetelo a mia madre
se sono astro nascente
figlio di puerpera
o granello di sabbia
disperso nel... leggi...
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Demetrio Amaddeo
Le sue 132 poesie in Amore
E dunque vuoi invecchiare con me
vuoi vedermi appassire
vuoi vedermi barcollare
vuoi vedermi tremare
vuoi vedermi impotente
ai tuoi fianchi, al tuo seno cadente.
E dunque vuoi specchiarti sulle mie labbra
screpolate dal sole e dalla vita
vuoi
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Ti porto il mare
la luce delle stelle
e un po’ di dolore.
Ti porto il vento
il profumo delle rose
ed il mio sapore.
Ti porto la mia anima
la mia poesia
e l’ombra della luna.
Quando arriverò
apri le braccia
come una rondine
a Primavera
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Distesi
sopra una nuvola d’Estate
parlavamo dei ricordi
e del tempo senza mani.
Avvolti
dalla liturgia dei sensi
i nostri occhi erano di vetro
e la pelle arcobaleno
che illuminava le nostre rughe.
In simbiosi
ci siamo allontanati
dal mondo
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Tra l’amore e la morte
ci sei tu vestita di seta
che mi guardi e mi contempli
e non capisci
se sto volando insieme a te
o se siamo due corpi celesti
avvolti dal fato
e scaraventati nel cielo dell’assurdità.
O se semplicemente
stiamo
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Gli amanti
s’incontrano di notte
a fari spenti
tra le dune e le siepi
di un’amara realtà.
S’incontrano fugaci
negli amari baci
di segreti e divieti
nel fruscio del vento
in mille lune di miele.
S’incontrano nel tempo
scaduto nel lampo
nel
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Accarezzami il cuore
mentre ti accarezzo i capelli
accarezzami le labbra
mentre ti accarezzo l’anima.
Vibrami dentro
come il tempo con le sue melodie
stringimi e annullami
come una stella tra le galassie.
Non parlare
le parole
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No, una Primavera così
non era prevista
a rincorrere il tuo odore
nella mia testa
la tua carne
nelle mie unghie
il tuo sapore
nelle mie pupille
il tuo orgasmo
nelle mie mani
le tue carezze
nelle masturbazioni.
Isolati come i cani
nelle
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In quest’aria putrefatta
e tra i raggi del sole
cerco la tua mano
o quanto meno le parole
per farmi forza
per farti forza
e uscire da quest’incubo
che provoca smarrimento
peggio di una guerra
peggio delle bombe
tirate a tradimento
sulle
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Amore
indecifrabile sensazione
distinguibile palpito
tra gli scricchiolii
di un cuore bastardo.
Amore
sentimento caldo
unguento sulla pelle
attorcigliate verghe
e spighe negli occhi.
Amore,
che confonde e rapisce
come luna bianca,
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E dove andremo?
Dimmi, dove ci porterà
quest’ultimo treno
che corre come un desiderio
si mangia le rotaie
e perfora l’aria
-nella notte degli amanti-
come un fulmine
quando si scaglia sugli alberi
di un Inverno non più freddo
ma tiepido,
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Siamo tutte foglie
della stessa tempesta
e con te ho fatto di tutto
ti ho baciato l’anima
e leccato il cuore
mi sono inginocchiato
come un servo
sul suo dolore
ho trafugato siero
dalle tue caverne
ma non ho pianto
e non mi sono
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D’amare oltre la ragione
oltre il bene, oltre il male
oltre quel cielo
che mi guarda e mi vuol rapire.
D’amare oltre le rose
oltre il bacio sulle ciglia
oltre i ricordi
la sabbia e quest’argilla
che mi lega le mani.
D’amare oltre il cuore
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Baciami
bacia il bambino che è in me
il segmento
che unisce la nullità all’infinito
bacia il sostantivo
che gronda dalle mie labbra
baciami la lebbra
che infesta il mio cammino
baciami le piaghe
il fiume
affluente del tuo cielo
bacia le
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Ma tu che nei sai di me
dei miei Oceani
delle mie paure
delle mie sorgenti
delle mie nullità
delle mie fragranze
dei miei fallimenti
delle mie libertà
delle mie ambiguità
di questo Dio che mi percuote
e mi trascina al di là di me
delle mie
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Anche se questa strada
non porta da nessuna parte
procedo ischemico
come un cavallo imbizzarrito
e non ci sarà trappola o bivio
a frenare questa corsa verso l’infinito.
Con negli occhi la sua bava
sul ventre la sua bocca
sulla groppa il suo
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